Capitolo 13

Ritrovamenti


Per realizzare la sagoma del “Cavo”, come già più sopra detto, si sono eseguiti notevoli scavi, spinti dai piani di campagna sino alle quote delle golene e del fondo, con trasporto della terra a formazione dei rilevati arginali. Nel corso di questa attività, si sono certamente verificati dei ritrovamenti, probabilmente di scarso o nullo interesse.

All’orecchio di chi scrive, è giunta notizia circa il ritrovamento, nei primi anni dopo l’inizio dei movimenti di terra, di alcuni residuati bellici del periodo napoleonico (spade o fucili). Preda immediata degli addetti ai lavori, e comunque non pubblicizzati dalle stesse Imprese operatrici, timorose di interferenze burocratiche con rallentamento o sospensione dei lavori.

Non è dato sapere se quanto sopra sia attendibile.
E’ certo lnvece (per diretta conoscenza) il ritrovamento (negli anni ’57-’58 ?) di un micro-insediamento preistorico, proprio al centro del tracciato del Cavo, subito a monte del costruendo ponte di Madonna dei Mosti. Dove, poi, si sarebbe dovuto realizzare un piastrone in c.a. per il rivestimento del fondo Cavo, a presidio del suddetto ponte.

Subito informata, in quella circostanza, la competente Sopraintendenza, venne inviata una giovane dottoressa dell’Istituto che, coadiuvata da due operatori specializzati, provvide al completamento degli scavi per la messa in luce dell’insediamento. Lavori che richiesero alcuni giorni di permanenza sul posto di tutta la squadra.

Dagli accertamenti eseguiti, si concluse che il reperto costituiva, probabilmente, il sedime di una capanna circolare (del diametro di 5-6 metri), senza inclusioni lapidee, caratterizzato da alcuni sedili periferici e da un piccolo rilevato centrale. Il tutto (all’apparenza) in conglomerato terroso compatto, di consistenza superiore a quella del terreno circostante.

Ricordo la grande attenzione con la quale, a conclusione dei lavori, vennero rifinite le sagome, con l’uso accurato di morbidi pennelli, per lo spolvero minuzioso delle superfici. E la grande quantità di fotografie documentali, scattate dalla dottoressa a conclusione dell’intervento.

Dopo di che, inevitabilmente, venne dato il nullaosta per il rinterro e la prosecuzione dei lavori.
Devo dire che un po’ mi dispiacque.


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