Capitolo 15

Convenzioni e disciplinari d’uso


Le opere realizzate con i lavori del Cavo Napoleonico, si sono intimamente inserite nel tessuto ambientale e logistico del territorio. Per alcune di esse, si è col tempo determinato un (indesiderato) uso promiscuo delle stesse, sempre crescente, con insorgenza di responsabilità improprie a carico di questa Amministrazione.

Da ciò ne è conseguita la necessità di predisporre, caso per caso, apposite convenzioni o semplici disciplinari d’uso, idonei a regolare i rapporti fra questa Amministrazione ed i terzi interessati.
STRADE DI SERVIZIO

Lungo tutto il canale scolmatore è stato realizzato un asse stradale (raccordato alla viabilità locale esistente) per il più agevole raggiungimento ad ogni tratta di canale sia per necessità di esercizio, sia per le future esigenze manutentorie.

Ben presto, però, tali sedi stradali sono state interessate da un intenso traffico privato, anche pesante, dovuto alla comodità di raggiungimento delle varie località attraversate dal canale.

L’evidente impossibilità per questa Amministrazione di assumere le responsabilità conseguenti a tale (insopprimibile) utilizzo, ha determinato la necessità di stabilire, con i vari Enti locali competenti, convenzioni di uso e manutenzione. In tal senso si è già operato (non senza qualche resistenza …) con i Comuni di S.Agostino e Bondeno e con le Amministrazioni Provinciali di Bologna e di Ferrara.

Lo stesso dicasi per i ponti stradali, interessati oltre che per il corretto mantenimento della sede stradale vera e propria, anche per quanto riguarda i parapetti di protezione ed i guard-rail di sicurezza.
PONTI FERROVIARI E RELATIVE RAMPE DI ACCESSO

Inizialmente, era prevista la costruzione di due ponti ferroviari: uno a servizio della linea Ferrara-Cento-Modena, in Comune di S.Agostino, e l’altro a servizio della linea Ferrara-Suzzara, in Comune di Bondeno. Entrambi per assicurare la continuità di esercizio delle due linee, intersecate dal tracciato dello Scolmatore.

Con la dismissione, negli anni ’50, dell’esercizio ferroviario da parte della Ferrara-Cento-Modena (sostituito da un servizio di autobus), si è dato corso alla realizzazione del ponte e relative rampe di accesso, a servizio della Ferrara-Suzzara.

Per la regolazione dei rapporti economici fra l’Ente gestore e questa Amministrazione, tenuta al riconoscimento degli oneri manutentori conseguenti alle nuove opere realizzate (verniciatura periodica delle strutture metalliche del ponte, ricarichi di ballast e ripristino dei livelli dei binari, lungo le rampe di accesso) sono stati definiti i compensi dovuti, formandone oggetto di apposita convenzione.

Quanto sopra, sentito preventivamente il parere (di merito e congruità) degli Organi superiori.
ATTIVITA’ VARIE

Lo specchio d’acqua creato dagli invasi (permanenti, grazie al C.E.R.) del Cavo Napoleonico, hanno determinato un interesse sempre crescente, da parte dei privati, alle sue possibilità di utilizzo.

Oltre all’attività dei pescatori (sportivi e di mestiere), si è attivata l’attenzione di associazioni sportive per l’esercizio di pratiche natatorie (nuoto pinnato) e canottaggio, con creazione anche di insediamenti semi-fissi (pontoni galleggianti ancorati alle sponde del canale. Fermo restando l’assoluto divieto alla circolazione anche occasionale di natanti a motore, onde evitare effetti ondosi certamente dannosi.

Tutte queste attività sono inevitabilmente generatrici di responsabilità civili, incompatibili con le funzioni di questa Amministrazione. Pertanto si è provveduto a sottoscrivere, con le varie Organizzazioni interessate, apposite convenzioni e disciplinari d’uso, cautelative a tutti gli effetti.

Venne anche evidenziata l’eventuale necessità di predisporre opportuni segnalazioni sonore (sirene o simili) da attivare prima degli scarichi da Reno. Questo a tutela di eventuali fruitori (autorizzati o meno) presenti al momento lungo il Cavo e segnatamente subito a valle dell’Opera di presa. Sulla questione venne chiesto il parere anche dei superiori Istituti. Ma la cosa non ebbe seguito.

Di tutti gli Atti sinora stipulati, riguardanti i vari argomenti trattati nel presente Capitolo, si potrà certamente trovare esauriente documentazione negli appositi archivi Regionali.
Altra attività impropriamente stabilitasi nel tempo sul Cavo, è quella del pascolo abusivo di greggi di pecore da parte di pastori aderenti a specifiche associazioni. E’ evidente il possibile danno che ne deriva: la brucatura operata dagli animali è “a strappo”, con interessamento dell’apparato radicale del manto erboso e conseguente depauperamento stabile dello stesso. Falliti i divieti opposti, si è giunti ad un accomodamento col quale si è consentito il solo transito delle greggi per il loro raggiungimento delle zone di pascolo autorizzato.


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